Cartoni animati si e cartoni animati no: l’eterna lotta tra il bene e il male

“Care mamme, mi consigliate un cartone animato educativo da far vedere a mio figlio di 26 mesi?”
“Bing”
“Educativo Bing??? Ma se non fa altro che piangere e fare i capricci!”
“Mia figlia ama Peppa Pig”
“Ma ti prego, che madre sei per far vedere Peppa Pig a tua figlia! E’ capricciosa, antipatica, sottomette il fratellino…”
“I miei figli non guardano la TV, non ci sono programmi abbastanza educativi. Noi facciamo ogni pomeriggio lunghe passeggiate e attività creative insieme”

Spesso mi capita, frequentando pagine di genitori sui social, di leggere richieste di consigli su cartoni da far vedere ai propri figli che siano educativi e adatti alla loro età, e ciò che mi sconvolge di più sono proprio le risposte, spesso piene di giudizi non richiesti e di critiche per nulla velate sui metodi educativi utilizzati che non rispondono per nulla alla domanda di questo genitore che non ha intenzione di far mettere le radici al figlio davanti al televisore, ma solamente di concedergli 5 minuti di TV al giorno.

Io sono una di quelle mamme che cerca di limitare il più possibile l’utilizzo di dispositivi vari e della TV, preferisco che i miei figli giochino, colorino, disegnino, escano in giardino piuttosto che stazionare davanti a dei programmi. Tuttavia, amiamo anche condividere dei momenti in cui guardiamo un film tutti insieme seduti sul divano e, alcune volte, sentiamo sia io e che i miei figli, il desiderio di staccarci un momento dal mondo reale ed entrare con la fantasia in qualche film o cartone alla TV. Anche solo per poter lavare dieci minuti i piatti in tranquillità.

Sulla quantità di tempo che possiamo concedere ai nostri bambini davanti alla televisione, migliaia e migliaia di esperti hanno ampiamente detto la loro per cui non mi ci soffermo. Ma vorrei aprire una piccola riflessione…

Quando sono diventata zia e vedevo mia nipote guardare Peppa Pig, mi dicevo che non lo avrei mai fatto vedere ai miei figli futuri, la trovavo poco simpatica e graficamente orribile. Tuttavia, mia figlia vide Peppa Pig una volta e se ne innamorò: da lì iniziammo a guardare tutte le puntante, più e più volte, e improvvisamente spuntarono giochi di Peppa ovunque, perfino nella torta di compleanno! A quel punto mi sono arresa e ho iniziato a guardare veramente Peppa e ho notato con piacere alcuni dettagli non trascurabili: primo fra tutti, le puntate durano 5 minuti di orologio, un tempo a dir poco perfetto; ogni puntata ha un inizio, uno svolgimento e una fine; Peppa è una bambina che frequenta l’asilo, è vivace, spontanea e ogni tanto fa qualche capriccio, proprio come li fa mia figlia. Va all’asilo tutti i giorni e ha una sua routine. Mamma lavora da casa, proprio come me, e papà è un architetto (mio marito lavora in una fabbrica che produce mobili, ma ci siamo quasi dai). E poi c’è George, il simpatico fratellino che va d’accordo a tratti con la sorella maggiore, e che ha una fissa con il suo dinosauro, esattamente come mio figlio e il suo Doudou.

Caspita, Peppa Pig parla di realtà! Ok, lo ammetto, c’è qualcosa che non mi torna come ad esempio il fatto che sono animali ma hanno il medico di base che è un orso, ma poi c’è anche il veterinario che è un criceto. Già perché per qualche strano motivo solo alcuni animali sono “umanizzati” altri no…Poi c’è la questione delle dimensioni perché, diciamoci la verità, io ho avuto un criceto e non era grande come una giraffa altrimenti mia mamma non me l’avrebbe mai fatto portare a casa…

Ma queste sono cose che notiamo noi, perché siamo adulti e dobbiamo rendere tutto razionale! I bambini queste cose non le vedono. Si riconoscono nei personaggi, nella routine di tutti i giorni “Guarda va all’asilo come me, fa sport come me, la mamma/il papà lavora come te…”.

Non so voi, ma io sono cresciuta guardando Ken Il Guerriero con mio fratello e non sono diventata una guerriera, però ogni sera scrutavo il cielo alla ricerca delle 7 stelle che formano il Grande Carro e che il protagonista aveva sul petto; non sono nemmeno diventata una combattente che veste alla marinara, eppure puntate di Sailor Moon ne ho viste! Prendiamo Lady Oscar, suo padre voleva un maschio e non era per nulla contento di aver avuto una femmina, lo dicevano pure nella sigla, ma scommetto che tutti voi (o quasi) lo avete guardato per quello che era…un cartone, avvincente, storico, che teneva con il fiato sospeso, ma pur sempre un cartone. Così come tutti abbiamo visto i Puffi, senza la malizia di pensare cosa ci facesse una sola Puffetta con tutti quei Puffi. Eppure, in questi anni viviamo in una società dove tutto improvvisamente diventa “sbagliato” per cui uno scoiattolo che fa le puzze è da bannare, ma la pubblicità di un profumo con donne/uomini mezzi nudi va bene d’altra parte usciamo tutti vestiti così, ma nessuno fa le puzze.

Ho portato l’esempio di Peppa Pig, ma la stessa cosa potrebbe valere per Bing, anche lui tanto criticato perché fa i dispetti, o piange, o fa i capricci. Accanto a lui però c’è sempre la sua guida, Flop, che sempre con molta calma, tranquillità spiega a Bing dove sbaglia, come può rimediare, fornendo solo gli strumenti poi sarà il bimbo ad applicarli. Proprio come Maria Montessori ci ha insegnato “Aiutami a fare da solo”.

Quale cartone dovrebbero guardare i nostri bambini? Le principesse Disney sono orfane, odiate per la loro bellezza e per questo minacciate continuamente, vengono rinchiuse nelle torri, congelano le sorelle, cedono la voce in cambio di un paio di gambe umane! Eppure siamo cresciuti guardandole e amandole!

Impariamo a dialogare con i nostri bambini, sediamoci con loro a guardare quei 5 minuti di Bing o di Peppa Pig o qualunque cartone sia e, una volta terminato, chiediamo loro cosa ne pensano. Se anche loro avrebbero agito così, se gli è piaciuto come si è comportato. Vedrete che vi stupirete!

Per quanto riguarda Masha e Orso, beh…se io fossi Orso l’avrei già mangiata da un po’!

Vi consiglio di seguire il videocorso:

Educare con le fiabe e il cinema d’animazione – Educatori WOW

Scoprirete che le fiabe e il cinema d’animazione possono essere un valido strumento educativo per affrontare situazioni affini a ciò che sta accadendo ai nostri piccoli.

Autore: Serena Guerrato, esperta di educazione e coordinatore di Educatori WOW