COLLOQUI INSEGNANTI-GENITORI. L’ASCOLTO ATTIVO COME RISORSA.

Per gestire in maniera ottimale la relazione educativa tra scuola e famiglia è necessario prima di tutto saper ascoltare.

Non un ascolto qualsiasi, ma un ascolto consapevole ed attento ai bisogni dell’altro: “l’ascolto attivo”.

Vediamo nello specifico cosa si intende per ascolto attivo, e quali sono le sue principali caratteristiche.

L’ ascolto attivo è la capacità di porre attenzione alla comunicazione dell’altro senza formulare giudizi.  È un atto intenzionale che impegna la nostra attenzione a cogliere quanto l’altro ci riferisce sia in modo esplicito che implicito, sia a livello verbale che non verbale.

Affinché diventi attivo: “l’ascolto deve essere aperto e disponibile non solo verso l’altro e quello che dice, ma anche verso sé stessi per ascoltare le proprie reazioni, per essere consapevoli dei limiti dei propri punti di vista” (Spalletta, 2011).

 Come sviluppare l’ascolto attivo.

  • Stare in silenzio e prestare attenzione.

Nella fase iniziale dell’ascolto, è necessario stare in silenzio e concentrarsi esclusivamente ciò che dice l’interlocutore senza interferire con i propri pensieri a riguardo.

  • Non giudicare.

È fondamentale evitare di esprimere qualsiasi giudizio sia su ciò che viene detto (contenuto del messaggio), sia nei confronti dell’interlocutore stesso.

  • Comunicare la nostra comprensione.

Durante l’interazione, è importante fare capire che si è capito attraverso messaggi di accoglimento verbali e non verbali. Ad esempio, si può dire: “Ti ascolto”, “Continua pure” e inviare contemporaneamente segnali di assenso del capo.

  • Evitare le distrazioni.

Mentre si ascolta, è bene evitare di distrarsi per consultare lo smartphone e il pc, o per svolgere altre azioni che disturbano l’interazione con l’interlocutore.

  • Prestare attenzione alla comunicazione non verbale.

È importante osservare ciò che il nostro interlocutore esprime anche oltre le parole attraverso, ad esempio, il tono della voce, la postura e le espressioni del volto.

  • Riformulare il contenuto per verificare di aver compreso.

L’ascoltatore può effettuare una verifica di quanto gli è stato comunicato attraverso l’utilizzo della riformulazione a parafrasi. Consiste in una riformulazione sintetica dei contenuti del messaggio.

Secondo Thomas Gordon: “non bisogna confondere l’ascolto con una mera tecnica. Scopo dell’ascolto attivo è comunicare la nostra comprensione.

L’ascolto attivo è una competenza che si può sviluppare a partire dalla volontà di comprendere realmente l’interlocutore e di stabilire un’alleanza. Le tecniche dell’ascolto attivo e della comunicazione efficace sono ben illustrate nel nostro video corso on line Alleanza Educativa. Comunicazione efficace nei servizi educativi e scolastici.