L’Angolo “Munari” al nido e alla scuola dell’infanzia

La Fucina della creatività

“I bambini di oggi, sono gli adulti di domani” Bruno Munari ripeteva spesso questa frase, affermando quanto per lui fossero importanti i laboratori per bambini.
Ma cosa significa avere un “angolo Munari” in un asilo? Significa permettere la libertà di espressione dei bambini, in termini di creatività; esso infatti permette di spaziare dalla coordinazione oculo-manuale, all’utilizzo del colore come sperimentazione, ai messaggi tattili.

Alla base della conoscenza, secondo Bruno Munari, c’è la relazione tra il bambino e il materiale (legno, cartone, stoffe, rametti,…), solo attraverso questa aiuteremo il bambino a sviluppare la fantasia senza che la finalità dell’attività sia il prodotto finito, il così detto “lavoretto”. Ogni laboratorio è il frutto di uno studio di materiali e tecniche che consentono l’ampliamento della conoscenza dei piccoli e aiutano il piacere della scoperta. Questo è ciò che distingue i laboratori Munari dagli altri laboratori.

Vediamo degli esempi

“Fare e Disfare”
Il colore è il protagonista di questa attività. Metteremo a disposizione dei bambini dei fogli, di varie dimensioni e grana, e inizieremo il percorso verso la classificazione del colore: useremo matite colorate e pastelli a cera, i così detti colori solidi; la tempera, ovvero il colore pastoso, acquerelli, inchiostro di china, tempere acquose, ovvero i colori liquidi.

A questo punto inizieremo a far riempire i fogli ai bambini utilizzando varie tecniche: sfregheranno i colori solidi sperimentando la variabile “leggero/pesante” noteranno come varia il colore se io premo più a fondo o tengo la mano leggera.
Con l’utilizzo di spatole e dell’attrezzo più gradito dai bambini, le mani, proveranno invece i colori pastosi; mentre con tecniche quali la sgocciolatura, la colatura e gli spruzzi, daranno sfogo alla loro creatività con i colori liquidi.

Bruno Munari, attraverso proprio l’uso dei colori liquidi, spiegava in modo singolare ai bambini come un fiume scorre in montagna. Sarà infatti sufficiente stropicciare un foglio e posizionarlo su un tavolo. A questo punto prenderemo un contagocce con il quale andremo a raccogliere delle gocce di colore che faremo poi cadere sul foglio stropicciando simulando appunto lo scorrere di un fiume.

“Messaggi Tattili”
Fili, lana, nastri, corda…insieme creano un legame sensoriale. Essi infatti sono di varie dimensioni, di vari colori e saranno fatti di materiale diverso.
Una volta posizionati questi nastri sopra un tavolo, I bambini saranno liberi di conoscere il nastro, arrotolarlo, intrecciarlo, annodarlo e srotolarlo, sperimenteranno le caratteristiche dello strumento e delle tecniche che utilizzeranno.
Una volta conosciuto lo strumento, il nastro in questo caso, i bambini potranno svolgere attività di manualità fine quali infilare le perline, o dei bigodini, o ancora dei bottoni.
Ci sono innumerevoli fili che possono essere utilizzati, come fili di plastica che si illuminano, fili fatti con il velcro che si strappano, fili di paglia,…che producono rumori diversi e che quindi permettono ai bambini di lavorare anche sull’ascolto.

Autore: Giorgia Sorrentino, educatrice di Roma Capitale dal 2009, laureata in materie umanistiche, un Master in Didattica e Pedagogia e un Master in Coordinamento Pedagogico Sistema Integrato 0-6 anni, Health City Manager.