Quanto è bello essere genitori? Dai diciamocelo, prima o poi tutti fantastichiamo sull’avere dei figli, non necessariamente quando viviamo la coppia, anche quando siamo ancora single e ci immaginiamo il nostro futuro.
Il primo scambio di sguardi, la prima volta che ci stringe il dito con la sua manina, il primo versetto, il primo rigurgito, la prima volta che dice mamma o papà…e insieme a queste tantissime “prime” che noi genitori raccogliamo in un album dei ricordi che nel giro di un anno è grosso quanto l’intera Enciclopedia Treccani, ecco che spuntano loro…LE PARE.
In realtà, se ci pensiamo bene, iniziano ben prima della nascita del figlio, ma direi ancora prima del concepimento! Infatti, quando una coppia pronuncia la frase “Si, facciamo un bambino” ecco che dentro di loro inizia a farsi strada una strana sensazione ed è lì, in quel preciso istante, che “le pare genitoriali” hanno inizio!
“Se resto incinta potrei lavorare fino all’ultimo e accumulare tempo per dopo poi quando torno a lavoro possiamo chiedere a mia mamma se ce lo tiene oppure chiamare Carmelina quella ragazza tanto carina che fa la baby sitter…
altrimenti ho sentito che hanno aperto un nuovo nido all’avanguardia. Zuzzurella l’influencer porta suo figlio e dice che si trova benissimo! La lista d’attesa è lunga per cui appena il test è positivo lo iscriviamo, anzi quasi quasi domani chiamo e mi prenoto già un posto non si sa mai…
e poi l’infanzia, può farla nel paese di mamma così se serve c’è lei, le elementari invece potrebbe farle qui così poi lega con i compagni che troverà al catechismo e alle medie…
poi le superiori sarebbe comodo perché qui ha tutti i mezzi pubblici che potrebbero portarlo ovunque…
l’università anche se vince la borsa di Studio per la Bocconi non ci sono problemi risparmiamo e gli affittiamo un appartamento lì…
beh direi che ci siamo…
ah no… e quando si sposa lo aiutiamo a ristrutturare la casa dei tuoi nonni così abita vicino a noi e quando avrà un figlio potremmo aiutarlo.”
Ecco. In due minuti di discorso senza punteggiatura alcuna il futuro genitore 1 senza respirare che quasi genitore 2 temeva potesse svenire per ipossia, è stato deciso il futuro di quel bambino che ancora non è neanche in viaggio! Ma non solo! Gli ovuli a sentire questi discorsi mettono il cartello “CHIUSO” e gli spermatozoi si prendono una pausa…
Però è così! Fare un figlio, invece, dovrebbe essere una cosa naturale non una pianificazione, però l’idea di farci trovare impreparati spaventa, con la vita frenetica che facciamo ogni giorno se tutto non si incastra alla perfezione rischiamo di crollare…e quindi in risposta, il nostro meraviglioso e unico cervello mette in piedi “LE PARE”.
Quelle simpaticissime pare che ci mantengono in un continuo stato di allerta, talvolta eccessiva, e che sono alimentate da quelle che mi piace chiamare “mamme da tastiera” ovvero quelle donne che qualsiasi cosa tu chieda o semplicemente racconti, nei social, sei una cacca colossale, sbagli tutto e non meriti nemmeno di essere genitore!
Anche quando pensi che stai facendo tutto giusto, arrivano loro: ”Eh no mia cara! Non si fa così! Non è perché una volta si faceva in questo modo e siamo cresciuti lo stesso, allora vuol dire che va ancora bene!”
Proprio da queste meraviglie, è nato prima un appuntamento live in Instagram, poi un podcast dal titolo “Il giovedì delle pare” dove Giovanna Giacomini, pedagogista e mamma di Ascanio e Serena Guerrato, educatrice e mamma di Giorgia e Nathan, affrontano le pare quotidiane con ironia e spensieratezza, senza emettere giudizi o sentenze, ma solo con tanta serenità e un buon drink tra le mani.
E ricordate…genitori non si nasce, si diventa!
Ascolta anche tu “Il giovedì delle pare”
Autore: Serena Guerrato, esperta di educazione, Coordinatore della formazione per la piattaforma Educatori WOW, autrice del Giovedì delle Pare